Con un emendamento inserito nel D.L. 50/2017, sono state introdotte novità relative al lavoro accessorio.
Dal 10 Luglio dovrebbe essere attiva la piattaforma telematica che permette l’utilizzo dei “nuovi voucher”.
Come funzionano i “nuovi voucher”
Per cominciare, è bene precisare che i nuovi voucher possono essere utilizzati dalle famiglie (i c.d. libretti famiglia) e dalle imprese con meno di 5 dipendenti (escluse le imprese edilizie e affini).
Sono stati definiti diversi tratti comuni alle 2 tipologie di voucher: ogni lavoratore che presta il proprio lavoro ha un tetto d’uso dei voucher massimo di 5.000 €; nel caso in cui dovesse lavorare per un solo utilizzatore, il tetto è fissato a 2.500 €. D’altra parte gli utilizzatori dei nuovi voucher, sono soggetti allo stesso tetto di 5.000 € per tutti i prestatori. Rispetto a questo ultimo punto, è prevista una deroga: ai fini del raggiungimento del tetto di 5.000 €, sono computati al 75% (e non al 100%) i compensi di determinati soggetti:
· titolari di pensioni di vecchiaia o di invalidità;
· studenti di età inferiore ai 25 anni;
· disoccupati;
· percettori di forme integrative del salario, di reddito di inclusione o di altre prestazioni a sostegno del reddito.
I lavoratori avranno diritto al versamento dei contributi pensionistici (nella Gestione Separata), all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e la malattia professionale, alla pausa, al riposo giornaliero e settimanale.
È prevista l’esenzione ai fini fiscali, del compenso percepito (non incide sullo status di disoccupato).
Il datore di lavoro non potrà utilizzare i voucher se con il lavoratore ha già stabilito un rapporto di lavoro subordinato (o di co.co.co) o se tale rapporto è terminato da meno di sei mesi.
Il prestatore e l’utilizzatore potranno operare attraverso la piattaforma che sarà disponibile sul sito dell’INPS. Per gli adempimenti potranno rivolgersi a un consulente o a un intermediario abilitato.
I compensi potranno essere accreditati tramite pagamento elettronico o tramite F24 (in questo caso non è ammessa la compensazione).
Le imprese con meno di 5 dipendenti (escluse quelle che operano nell’edilizia), possono ricorrere al lavoro accessorio tramite PrestO, il contratto di Prestazione Occasionale; ogni lavoratore potrà prestare massimo 280 ore lavorative all’anno per un compenso non inferiore a 9 euro l’ora. Se venisse superato il limite orario (280 ore) o quello del compenso (2500€ annui), l’impresa dovrà stabilire un rapporto di lavoro a tempo pieno indeterminato; sono previste sanzioni per chi non rispetta l’obbligo. Allo stato attuale delle cose, oltre ai limiti appena visti, i costi del lavoro accessorio per le imprese aumenteranno: il 36,5% del compenso dovrà essere versato per coprire gli oneri contributivi (33%) e assicurativi (3,5%).
Le famiglie potranno ricorrere al lavoro accessorio acquistando online il Libretto Famiglia. Potranno utilizzarlo per le seguenti tipologie di lavoro accessorio:
· piccoli lavori domestici (es. lavori di giardinaggio)
· assistenza a bambini, malati, anziani, disabili
· insegnamento privato.
Il compenso minimo sarà di 10 € l’ora, di cui 1,65 € per i contributi INPS, 0,25 € per l’INAIL e 0,10 € per gli oneri di gestione.