Il Concordato Preventivo
Biennale
Cos’è
Il Concordato Preventivo
Biennale (c.d. CPB) è un “accordo” con il Fisco che permette, per
un biennio, di pagare le tasse non in base agli effettivi guadagni
bensì sulla base di quanto preventivato dall’Agenzia delle
Entrate.
Possono accedervi i contribuenti
che applicano gli ISA (gli ex Studi di Settore) e gli
esercenti attività d’impresa, arti o professioni che aderiscono al regime forfettario.
I criteri di accesso sono
principalmente tre:
L’accesso al concordato
preventivo non sarà possibile per i contribuenti che hanno iniziato
l’attività nel periodo d’imposta precedente o nel corso del 2024.
Come Funziona
Per l’adesione al CPB, viene
prevista dal 15 giugno al 15 ottobre la possibilità di
utilizzo del software integrato all’applicativo web “il tuo ISA”.
Il reddito aggiuntivo incassato
– cioè superiore a quello concordato – non sarà soggetto a tassazione e, in
caso di minori introiti superiori al 50 per cento, il MEF potrà
prevedere ipotesi straordinarie di revoca del piano concordato.
I titolari di partita IVA
avranno tempo fino al 31 ottobre 2024 per accettare o meno la proposta del
Fisco, quindi entro la stessa data per l’invio della dichiarazione dei
redditi.
In sostanza, la scadenza per il
versamento di saldo e primo acconto delle imposte sui redditi,
dovuto entro il termine del 31 luglio, seguirà le regole ordinarie
e quindi non dovrà essere versato nulla di più di quanto calcolato
nella dichiarazione dei redditi, mentre le imposte determinate
sulla base della proposta di concordato avranno effetto già dal secondo acconto
con scadenza 30 novembre 2024.
Ai fini del calcolo delle imposte
da versare entro il 30 novembre, verrà applicato sul differenziale tra il
reddito concordato per il 2024 e il reddito 2023 una maggiorazione del 15
per cento, che scende al 12 per cento per i forfettari e
al 4 per cento per le nuove attività.
Sul fronte dell’IRAP,
l’imposta sostitutiva da applicare sarà pari al 3 per cento.
Il saldo relativo al 2024,
ovviamente, verrà versato secondo le consuete scadenze nel 2025.
Regole per i Forfettari
Il 2024 sarà un anno di avvio
sperimentale per questa categoria di contribuenti.
I nuovi forfettari che hanno
aderito al regime agevolato di tassazione nel 2024 sono esclusi dal Concordato e
comunque la proposta elaborata dall’Agenzia delle Entrate varrà per un
solo periodo d’imposta, e quindi limitatamente all’anno 2024.
Per queste Partite Iva il
software di calcolo della proposta sarà messo a disposizione dall’Agenzia delle
Entrate dal 15 luglio 2024, pertanto fino a questa data non sarà
possibile sviluppare alcuna proposta.
Gli obblighi
Chi accetterà la proposta
elaborata dall’Agenzia delle Entrate sarà tenuto a dichiarare gli importi
concordati in dichiarazione dei redditi e IRAP dei due periodi d’imposta (2024
e 2025), con la riduzione per il solo 2024 del 50% del reddito “preteso”.
Le eventuali somme non versate
relative ad imposte dovute a seguito dell’adesione al concordato saranno
iscritte a ruolo.
Nulla cambia sul fronte
degli ordinari adempimenti contabili e dichiarativi e in
materia di IVA e sarà in ogni caso necessaria la comunicazione dei dati ai fini
degli ISA.
Vantaggi
Il principale vantaggio
del concordato preventivo biennale è l’irrilevanza sia fiscale che
contributiva degli eventuali maggiori (o minori) redditi
effettivi, rispetto a quelli concordati. Il contribuente ha, comunque, la
possibilità di versare i contributi sulla parte di reddito eccedente l’importo
concordato.
Il secondo vantaggio è
costituito dall’estensione delle misure premiali Isa ai
contribuenti che accedono al concordato, ordinariamente riservate ai soli
contribuenti più affidabili, come:
Ulteriore beneficio è
costituito dall’impossibilità per l’Agenzia delle Entrate di effettuare,
per i periodi d’imposta oggetto di concordato, gli accertamenti
previsti dall’articolo 39 del Dpr n. 600/1973 (accertamenti induttivi
che prescindono dalle scritture contabili e rettifiche della dichiarazione dei
redditi e delle scritture contabili).
Attenzione, la limitazione
pertanto riguarda solo gli accertamenti relativi al reddito di impresa, di
lavoro autonomo e ai fini Irap. È fatto salvo il potere dell’AdE di effettuare
qualsiasi attività istruttoria e qualora, in esito ad essa, emergessero cause
di decadenza dal CPB, l’Amministrazione finanziaria riacquisisce il potere di
effettuare gli accertamenti ex articolo 39.
Ovviamente non sussiste alcuna
limitazione agli accertamenti in materia di Iva, atteso che il CPB non esplica
alcun effetto in tale comparto.
Scadenze
Termini per gli adempimenti per
il periodo d’imposta 2024:
I Clienti dello Studio
Aquilino
Attenderanno come di consueto la
comunicazione da parte dello Studio delle somme da pagare per imposte e
contributi entro il 31 luglio (o 20 agosto) e verranno contattati
singolarmente per analizzare la proposta dell’Agenzia delle Entrate in
modo da decidere entro il 15 ottobre 2024 se aderire o
meno al concordato.